venerdì 23 novembre 2007

Diari e aria di riforme.

Alla fine ce l'ho fatta. Mi son arrampicata su per la libreria. Polvere e libracci che non leggerà più nessuno. Quaderni di mio fratello, quando ancora leggeva e scriveva. Dispense, che non ho il coraggio di buttare, e lui. Nascosto in una bustina di carta paglia del fashionissimo Cafè del Mar di Ibiza. Dietro, dietro, intrufolato, anche se nessuno, oltre me, lo avrebbe mai cercato.
Sorridente per avermi rincontrato: il mio diario.
Che cosa infantile il diario segreto!!! Vezzo idiota di una grafomane nevrotica.
Apro e leggo. Non tutto. Sarebbe troppo.
Ero ordinata e precisa. Sempre dentro il quadretto.
E poi: ritagli e foto che puzzano di colla e nostalgia. Un cuore di origami bellissimo, i miei primi pazienti che mi sconvolgevano le notti, il concerto dei Glimmers e gli Internazionali di Tennis, il pass del Mahè, la foto del trench di Buberry's che non avrò mai i soldi per comprarmi, la ricevuta rilegatura tesi (soddisfazione!!!), cartoline da Toledo, cartellino di mutande, vaucher di Madrid, foglietto illustrativo del Loette (chissà perché conservarlo!?) e poi le lettere strappalacrime ai miei strampalati, quanto sgangherati amanti.
C'è una ragazza ingenua, follemente innamorata di un uomo stile Padre Eterno, che le sembra meraviglioso e forse innamorata di un'idea. Ma c'è anche una ragazza un po' cresciuta, che si ributta nel suo primo adolescenziale amore perché non vuole crescere. Entrambe psicotiche. Entrambe soffrono. Entrambe, consapevolmente inconsce di quanto sono masochiste.
Ed ora chi sono?
Qualcuno (non vi dico ancora chi) mi ha detto che ultimamente vivo la mia fase Luterana, sto riformando la chiesa cattolica che è dentro di me.
Espiazione e castità. Pulizie di primavera. Castrazione forzata.
Ho un disperato bisogno di trovare me stessa, indipendentemente da tutto e da tutti per poi stare bene, ma bene davvero, un giorno, chissà quando, con qualcuno. Qualcuno che mi ami come la sua vita, qualcuno che si svegli col mio profumo addosso, qualcuno con cui crescere senza per forza combattere. Qualcuno da amare senza morire. Qualcuno che mi sostenga, senza essere un contenitore sotto vuoto. Rispetto profondo che non ho mai ricevuto perché non ho mai chiesto. Sono stanca di amori posticci e obbrobriosi. Sono stanca di questo torpore interiore. Arrogarmi il diritto di desiderare veramente e finalmente in barba a tutti.

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