venerdì 28 settembre 2007

Uhlala!!!


Finalmente comincia la stagione!!!
Raindog venerdì 28 settembre ti invita al Rashomon per la prima serata di Tune!.
Tune! è l'appuntamento del Venerdì sera al Rashomon Club
in via degli Argonauti 16, Roma (zona Ostiense) e
nasce dalla sinergia tra alcune strutture legate al mondo della musica elettronica: 3D, dipartimento elettronico di DNA Concerti, Raindog e Classix.Grazie ai dj resident di fama internazionale (Marco Passarani, Francisco, Andrea Benedetti) e ad alcuni nomi del panorama italiano e capitolino (Simone Renghi, Diletti, Max M, Dj Machine), la serata proporrà un vero e proprio percorso musicale che attraverserà le molteplici sfumature delle sonorità elettroniche a partire dalla Techno di stampo europeo e della scena di Detroit, per passare a sonorità più Acid e Disco.
Tune! si propone di diventare il nuovo punto di riferimento nel circuito electro/techno della capitale, incentrando l' attenzione sul concetto di party come punto di aggregazione e divertimento per tutti gli amanti del genere.Proprio per questo motivo è stato scelto il Rashomon, club ideale per l'organizzazione di eventi legati alla scena underground e al mondo della musica elettronica.
La location, l'impianto audio e la struttura organizzativa si prestano perfettamente per ricreare
l' ambiente idoneo ad ospitare party davvero esclusivi.
Un contenitore di musica, gente ed emozioni.un dancefloor "eccitato" popolato da piedi calpestati, braccia agitate e visi sorridenti, dove ogni party sarà caratterizzato per la sua scelta artistica, in modo da ripercorrere un viaggio sonoro attraverso le molteplici sfumature del genere "dance".

Brutti Simpson che non siete altro.


Uno dei film più bruttini, che abbia mai visto. La scelta quasi obbligata: al mitico Cinema delle Palme ci sono solo due sale e il Calabresi hanno ben pensato di prenderlo a colpi di Kalashnikoff e farci case di lusso per truzzoni chic!!!!! Così, rifiutandoci di attraversare la vallata, per ragiungere lo squallido multiplex, Ale, Gianluca ed io ci siamo pappati questo capolavoro di regressione mentale. Divertente, come pelare le patate e rumoroso come via delle medaglie d'oro!!!! Guardi spesso l'orologio, le gang sono troppo demenziali....non fa ridere un padre che si fa beffe di suo figlio. E Bart che gira nudo per la città???? Originale???!!!! C'è uno di Offida che l' ha fatto al lungomare, già 3 anni or sono!!!! Per certi aspetti qualcuno sostiene geniale, la grafica è accattivante, ma non lo farei vedere a mio figlio prima che avesse raggiuto l'età della ragione.
Mi sono consolata con un notturno e fumante filetto notturno del Gabrio...accogliente, cheap and fashion...il Circolo tennis è posto dove puoi incontrare il "ragazzo della porta accanto" e se sei fortunato anche qualche protagonista cittadino!!!!!! Che luogo meraviglioso SanBeach del Trip!!!!! Ridente piccola perla....palme, mare, white party e tanta voglia di essere vip!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Stasera torno!!!!!!!

Alda Merini.


Le mie impronte digitali

prese in manicomio

hanno perseguitato le mie mani

come un rantolo che salisse la vena della vita,

quelle impronte digitali dannate

sono state registrate nel cielo

e vibrano insieme

ahimè

alle stelle dell'Orsa maggiore...

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio

per dolcissima muovermi ferita:

voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza.

Spazio datemi

spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.


da "Vuoto d'amore"

Il manicomio è ancora possibile???




Sto studiando per l'orale dell'esame di stato e tra le vecchie tesine spunta sempre Basaglia.
Franco Basaglia è stato uno psichiatra italiano, importante rappresentante della psichiatria italiana del Novecento. Gli si deve l'introduzione in Italia della "legge 180/78", dal suo nome chiamata anche Legge Basaglia, che introdusse una importante revisione della concezione e della previsione ordinamentale sui manicomi.
Quaranta anni dopo- legati ancora ad una legge antica ancora incerta tra l'assistenza e la sicurezza la pietà e la paura- la situazione non è di molto mutata: limiti forzati, burocrazia, autoritarismo regolano la vita degli internati per i quali già Pinel (un altro famoso psichiatra del passato) aveva clamorosamente reclamato il diritto alla libertà.




Ma chi è, in realtà, malato mentale???




In una società sempre di fretta, dove bisogna arrivare in alto a tutti i costi e poi arrivati là sopra ci si accorge di trovare il nulla, qual'è il posto di chi non accetta le regole di questo spietato adattamento??




Ovvero, può esistere una forma di adattamento al di là delle logiche convenzionali???




i certo non si può affrontare il problema con superficialità. Il matto non è uno che non riesce a studiare, lavorare o farsi una famiglia. La malattia mentale è soprattutto dolore e inaudibile sofferenza. il malato psichico, non è banalmente una persona stramba e anti-convenzionale, ma è in primis un uomo sofferente ed in molti casi il dolore mentale porta un alienante logorio cognitivo e intellettivo.




Ma quanto la società e le sue restrizioni contribuiscono ad amplificare la malattia mentale???? Quanto una polis, dove i diversi sembrano essere sempre più sbagliati, impedisce a queste persone un pur difficile adattamento?????




Il malato mentale, soprattutto prima dell'avvento degli psicofarmaci, era considerato una specie di maledizione per la propria famiglia.; una vergogna da nascondere. Se il matto di paese di duecento anni fa, trovava una seppur misera collocazione sociale, con l'avvento dll'industrializzazione e la nascita delle moderne città la psicosi diviene qualcosa da nascondere, contenere e internare a tutti i costi.


Dal momento in cui il malato oltrepassa il muro dell'internamento, entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale; viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione. Se la malattia mentale è, alla sua stessa origine, perdita dell'individualità, della libertà, nel manicomio il malato non trova che il luogo dove sarà definitivamente perduto, reso oggetto dalla malattia e dal ritmo dell'internamento.
Per il malato la perdita della libertà che è alla base della malattia, viene inevitabilmente identificata con la libertà di cui noi lo abbiamo privato: egli è la porta chiusa contro cui ogni progetto, ogni futuro s'infrangono.

giovedì 27 settembre 2007

Eccheppalle!!!



Che cappero di giornata noiosa oggi!!! Sveglia all'alba...certificato di laurea in segreteria con relativa fila...ritiro diploma di maturità....richiesta certificato tirocini, con relativa chiacchieratina dott. Ferrara del più e del meno...fotocopie varie ed eventuali...appendi annuncio in bacheca, con relativa chiacchieratina portiere indù (casta intoccabili paradossalmente raccomandato Ratzinger!!) ...arrivo ufficio placement...chiuso da appena 10 min!!!!! ed infine porto le mie scartoffie al Centro igiene mentale...arrivo...attendo mezz'ora....ma la dott.ssa non arriva....mi consola una chiacchieratina con Miss Valery.

Insomma, per vivere a Roma, bisogna abbracciare la filosofa della fila!!!!!

Io viaggio con i miei 10 min di ritardo canonici e tanto buonumore, però alle volte, come si dice in loco, "sgravo" e mi concedo a gran voce un pavarottesco "ECCCCHEPPALLE!!!!!!!!". Poco chic, ma molto catartico.
A bientot!!!!!!

Piano, solo.



Commovente e delizioso. Ben girato e con attori bravissimi. La prima parte del film sembra un pò lenta, banalmente la storia di un geniaccio qualunque che dventa famoso poi pazzo. La seconda parte ti travolge come un fiume in piena; anche lo spettatore entra nel delirio di Luca e non può che struggersi. Triste ma intenso, fa pensare a quantio l'infanzia riesca a sabotare tutta la nostra esistenza e a quanto, talune ferite, non riescono mai a rimarginarsi. Sono uscita dalla squallida saletta del Giulo Cesare col cuore in subbuglio. Fuori, anche la pioggia sembrava un battere e levare jazz. Non amo questo tipo di musica, riempie l'aria, disordine al quadrato, mi dà flusso di coscienza e smarrimento desolante, eppure questo film me l'ha fatta un pò apprezzare. Lo consiglio caldamante a chi sa gustare film intensi.

Ps. Geniale e perfetto Michele Placido, non ci posso credere che quell'omone proiettatto sul maxischermo era lo stesso che qualche mese fa a via candia protestava al centro wind!!!


Regia:Riccardo Milani

Cast:
Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Michele Placido, Paola Cortellesi, Sandra Ceccarelli, Roberto De Francesco, Claudio Gioè

Trama:
Il film parla dell'intensa, dolorosa e ricca di creatività vita di Luca Flores uno dei massimi esponenti del jazz italiano, nato a Palermo nel 1956 ma vissuto per otto anni in Mozambico. Cresciuto con la musica e col dolore nel cuore per aver visto morire la madre in un incidente stradale, dopo aver ottenuto numerosi successi professionali...
Durata:1h e 44 min.


martedì 25 settembre 2007

E' nata sofia!!!!




Il primo settembre la mia cuginetta Fede ha dato alla luce una fantastica baby, di nome Sofia. Sarà sicuramente una fragola di classe (come il suo nome) e una ragazza in gambissima (come tutte la femmine della sua famiglia!).


Non vedo l'ora di andare a trovarla!!

Ecco svelato cosa sono i bento!!!


.:i bento:.


Il bento usato è il URARA SAKURA YELLOW, gli acessori sono: un rice mold per fare il fiore di riso, dei cutter per ritagliare le carote e il tacchino a forma di sakura e di fiore, un egg mold a forma di onigiri per fare l'uovo, un cupcake giallo e la scatolina di Hello Kitty per contenere la salsa.
COSA C'E' DENTRO ?Il fiore di riso contiene una umeboshi, poi ci sono 4 nugget di pollo inframmezzati da fiorellini di tacchino, edamame e fiorellini di carota.Nel ripiano sotto, un uovo a forma di onigiri e vari dolcetti colorati, caramelline jello fruit e smarties.

About bento:
Il bento, o o-bento, si riferisce a un pasto completo per una persona impacchettato in una scatola così da poterlo portare fuori casa, preparato in genere per l’ufficio ma si usa anche da portare a party, pic nic e cene speciali tipo ultimo dell'anno, confezionato in una scatola preziosa e più grande.
Il bento generalmente è composto da una porzione di riso o pasta, proteine (carne, pesce, tofu) e contorni che possono essere di verdure normali o sottaceto o cotte in tante maniere.
Esistono molti tipi di bento, quello tradizionale usato nella antichità è di legno fatto a mano, di bambù o di strati di legni preziosi, per le occasioni speciali si usavano e ci sono ancora, bento di lacche preziose o anche in ceramica con tanti livelli.
La maggiorparte dei bento in commercio oggi, sono di plastica colorati e si trovano in tante fantasie e anche a forma di personaggi tipo Hello Kitty, Picachu, My Melody e tanti altri, sono dotati di compartimenti fissi o removibili o anche vaschette interne removibili che consentono ad esempio di impacchettarci cibi semi liquidi come budini o paste o risi all'onda.
Da sempre in Giappone il bento come ogni cosa è considerato una forma di arte, ci sono infatti molti siti dove si vedono bento incredibili con disegni o fiori stupendi che a vederli ci si chiede come sono stati fatti.
Esistono libri che insegnano come preparare, ad esempio, bento per bambini componendo personaggi coi vari cibi e presentandoli nel modo più allegro o buffo possibile. Le mamme, in Giappone, spendono molto tempo la mattina nel confezionarli per se, i loro bambini e i loro mariti, spesso facendo a gara tra di loro per vedere chi produce il più carino, appetitoso e genuino.
La cultura moderna giapponese oggi è impostata verso cose il più possibile compatte ed esteticamente belle, ricordatevi che in Giappone l’estetica per ogni cosa è molto importante, specialmente nel cibo e naturalmente nel campo dei bento esiste una varietà di fantasie, forme e accessori quali food liners, wiener e cookie cutters, egg molds, food picks e altre cose simpatiche e per noi a volte decisamente strane.
Per rendersene conto basta solo dare un occhiata a qualcuno dei bento blog in giro per il Giappone per rendersene conto.
Comporre un bento esteticamente carino non è facile come sembra, serve allenamento, qualche buona guida, fantasia e un gran senso del estetica e magari anche un veloce studio dello stile giapponese può aiutare.
Se non vi è mai capitato di preparare un bento, dovreste provare ^^
Secondo un detto giapponese, se mangiate un bento preparato e donatovi da una persona che ha del affetto per voi, i suoi sentimenti e pensieri vi vengono trasmessi attraverso il cibo. Sembra strano ma provate a fare un bento in occasioni diverse, una giornata piovosa o una giornata di sole, in un momento in cui siete molto felici e un altro momento in cui volete solo distrarvi con un lavoretto manuale, noterete delle differenze abissali.
^^ In ogni caso una cosa sicuramente carina è preparare un pasto vario, colorato e allegro per una persona a cui tenete o per il vostro fidanzato o marito, gli trasmetterete amore e tenerezza nel modo più simpatico, non siete d’accordo ?

Sono tornata a Roma.


Che caos !!!! Ma, in fondo, mi mancava tutto, anche lo smog. Domani primo vero colloquio di lavoro...un pò d'ansia. Oggi, però, questa città mi sembra stupenda!!!!!!

Non vi pare????!!!????

Presagio triste.


Ho appena terminato di leggere “Presagio triste” di Banana Yoshimoto.
Il libro, tutto sommato, è gradevole e composto, anche se deludente rispetto a “Kitchen”. Personaggio chiave sempre misterioso e sullo sfondo la classica depressa di turno, tanto cara all’autrice. C’è sempre qualcuno o meglio qualcuna, in tutti i libri di Banana, che dorme spesso, vive mezza segregata e ha perso la voglia di vivere. In “Sonno profondo” questo raggiunge l’apoteosi: le protagoniste stanno recluse nelle loro casette giapponesi tutto il tempo tra le braccia di Morfeo!! La scrittura è veloce. Il libro si legge d’un fiato. Banana è un’impressionista della prosa, asciutta e anti-barocca, eppure minuziosa nei particolari. Realista fino alla nausea, dipinge con minuzia i particolari della quotidianità giapponese, eppure profondamente introspettiva, con cotanta attenzione scava gli stati d’animo in un viaggio introspettivo.
Perché questo libro mi ha un po’ deluso? Forse perché non l’ho letto d’un fiato e non sono riuscita completamente ad entrare nella storia. Parlare della trama è impossibile. Tutto si dipana intorno ad un segreto, come nel terribile “Segreto di Luca” di Ignazio Silone. Sarebbe come svelare l’assassino. O forse, l’assassino, in questo caso, è proprio il destino con le sue devastanti sorprese.
Entusiasmante per ogni psicanalista l’amore tra la zia della protagonista e il suo alunno. Paradossale e al limite dell’incestuoso nei simbolismi. Lo studente in questione si chiama Masahiko. Le sue parole (p.83): “Dentro di me dormivano degli anni in cui io stesso avevo completamente dimenticato l’esistenza. C’era stato un tempo duro e doloroso, nel quale io che ero appena un bambino, non avevo alcun pensiero se non quello di proteggere mia madre. Non porto rancore a nessuno e non è una cosa sulla quale voglio rimuginare, ma quel periodo in cui ho vissuto da solo con mia madre è diventato qualcosa che non potrò mai dividere con nessuno e che ho sempre portato dentro. Si, c’è stato sempre, credo. Chissà perché fino a quando ho incontrato Yukino (fantomatica zia, ndr), lo avevo completamente dimenticato. Lei era tutto questo: la mia nostalgia, la mia fitta al cuore, quella pena che mi faceva stringere i denti. Mi bastava vederla attraversare il giardino della scuola sotto la pioggia, riparandosi con l’ombrello, per provare la sensazione di ritrovare qualcosa di perduto e sentirmi impazzire.”
Incantevole il pezzo col quale concludo: “Che creatura triste, l’essere umano, pensai. Non c’è nessuno che riesca a fuggire del tutto dall’incantesimo dell’infanzia.”
Buona lettura!!!!!.
Ps. Lo sapevate cosa sono i Bentˉo???????










Banana Yoshimoto "Presagio triste"
Feltrinelli Editore
Nell’ordine di Yayoi si insinua, come un altrove percepito per vie paranormali, il presagio di qualcosa che ha a che fare, contemporaneamente, con passato e futuro, e che, forse, è solo il mistero dell’infanzia. Il trauma e l’illuminazione, in puro stile Kitchen. Il libro Cosa turba la serenità di Yayoi, diciannove anni, la vita apparentemente idilliaca della sua "famiglia felice della classe media che sembra uscita da un film di Spielberg", dove il giardino è ben curato, gli abiti perfettamente stirati, i fiori sempre freschi sul tavolo e i genitori comprensivi e sorridenti? Forse a minacciare l’equilibrio di Yayoi è una sensibilità paranormale che le fa percepire presenze invisibili, e che contrasta con l’incapacità a ricordare gli anni dell’infanzia, stranamente cancellati dalla sua memoria. O forse il pericolo è il suo trasporto per Tetsuo che tende a superare i limiti dell’affetto fraterno. Un presagio triste s’insinua nell’armonia della vita di Yayoi. La soluzione ai suoi dubbi potrebbe nascondersi in una casa molto diversa dalla sua, buia, dove il giardino è in perenne disordine e nessuno risponde quando squilla il telefono. In questa casa vive la zia di Yayoi, una donna sola sui trent’anni, insegnante di musica, bella ma trascurata e avvolta da un’ombra di malinconia. Yayoi intuisce che la zia è depositaria di un segreto, forse la chiave per illuminare i misteri della propria infanzia, e per chiarire i contraddittori sentimenti nei confronti del fratello. Ma la zia fugge senza lasciare tracce, e Yayoi parte alla sua ricerca. La scoperta della verità porterà sorpresa, trauma, dolore e infine liberazione. Un romanzo "giovanile" di Banana, pubblicato in Giappone a pochi mesi di distanza da Kitchen, in cui la scrittrice si interroga sui temi che predilige, solitudine e morte, memoria e percezioni paranormali, con la sua sottile sensibilità e il suo inimitabile tocco di freschezza e poesia.



AUTORE

Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre Ryumey Yoshimoto è un celebre poeta scrittore e critico di formazione marxista, autore, tra l’altro, di un saggio sulla figlia. Il desiderio di scrivere e l’ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro “Kitchen”. Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi.

domenica 23 settembre 2007

Look at it!!!



Anche Andrea Veschini è proprio bravo e pure carino!!!!

Sono una sua fan!!!!!!!!

Il pezzo un pò psicotico, ma promosso!!!! Per il resto se non è psicotica la sua canzone!!!! http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=195497983

Ma quanto è bravo Dj-Say!!!!


Il mio amico Dj-Say è proprio bravuzzo.
Ascoltatevi su myspace i suoi due nuovi capolavori:
Tutto positivo
Tutto negativo
Ho mal d'Akab!!!!!!!

Oroscopo lungimirante.




Mi fanno schifo e ridere gli oroscopi. Ma come cappero è possibile che tutte le persone della terra si comportino in soli 12 modi???? Come si fa a dire che gli scorpioni sono sensuali??? Se poi, viene loro un calo del desiderio, cambiano segno????


Eppure sfogliando ELLE di questo mese...udite, udite!!!!






LEONE



Finalmente Saturno lascia il vostro segno. Dopo due anni e mezzo, potrete recuperare la vostra vita di un tempo. All'inizio proverete una strana sensazione, ma tornare indietro sembrerà ancora più bizzarro e ben presto vi renderete conto che non è più possibile. Siete diventate più vecchie, più sagge e migliori in tutti i sensi. Dovete andare avanti, non tornare indietro.




ME LO DICE PURE L' OROSCOPO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




Sguazzo nel web.





Sguazzando in internet stasera mi sono imbattuta in Mark Ryden...se non è un genio lui...non so!!!!!

Piacevole noia.

Sono appena tornata a casa. Stasera piacevole cenetta tra amici in una rozza osteria "spinetolese". Piatti ricchi e calorici. Risate e voce troppo alta. Vino tinto e schifoso.
L'estate è finita. Come sono stanca oggi!!!!
Sono contenta che l'esame sia andato bene. Domani torno a Roma e mi porto dietro la mia malinconia. Quest'estate è stata proprio strana...bella e maledettamente brutta. Laurearsi è un traguardo stupendo, ma essere catapultati nel mondo dei "grandi" e nuotare nell'ansia della ricerca di un lavoro è proprio brutto. Crescere mi spaventa, anche se davanti alle difficoltà mi rimbocco le maniche.
Quest'anno è volato (per me gli anni iniziano a settembre!!!). Sono successe tante cose che mi hanno molto cambiato, ma ancora non ho perso la fiducia nelle persone.
La mia migliore amica si è comportata nel modo più squallido del mondo e la persona con la quale pensavo di passare il resto della mia vita è diventato il primo degli estranei.
Cambiare è un dolore inevitabile.
I cambiamenti li odio.
Sono pigra e statica all'inverosimile. Smettere di amare o di voler bene a qualcuno, per me, è inconcepibile. Eppure, ho dimostrato a me stessa che non so perdonare. Se qualcuno si permette di mancarmi di rispetto, non so che offrire indifferenza.
Cazzo ho 25 anni!!!!
Dieci anni fa avrei giurato di essermi già sposata con 18 bambini (esagerazione) a questa veneranda età...ed invece, sto ancora qua a pettinare le bambole e a raccontarmi tante stronzate.
Ma in fondo sposarsi è un traguardo??? Forse, per chi si ama davvero, diviene un'esigenza. Non ho mai sognato di sposare la persona che mi stava accanto. Non ho mai amato nessuno? Ma come si fa a respirare per tutta la vita l'aria della stessa persona? Come puoi pensare per almeno 50 anni di sopporatre le gomitate nel letto del tuo sposo? Come puoi giurare a Dio che amerai per sempre quella persona?
Non so.
Eppure la solitudine non è sempre facile.
Sono indipendente e testarda, ma a volte mi sento maledettamente sola. Ieri, ad esempio è stata una giornata pesantissima....cavoli vari....esame di stato...impicci con gli inquilini morosi....avvocato...lavoro. Sono tornata a casa distrutta e con la corteccia cerebrale fumante. Nel letto....20 min di Banana Yashimoto e poi ancora non riuscivo a rilassarmi. Mi sono detta: "mi manca una persona accanto con cui crescere...qualcuno da assillare con le mie ansie e da consumare di baci".
Forse il mio dramma più grande è stato smettere di essere provincilale. Prima lo ero fino al midollo. Mi bastavo e sapevo prefiggermi sciocchi ma gratificanti traguardi. Mi bastavani i vestiti firmati, i locali fichetti e un marito di buona famiglia. Ora tutto questo mi annoia al quadrato.
Questa fase di transizione mi sta logorando.
Non so più chi sono e non so quello che voglio.
Penso di aver perso la più grande occasione della mia vita. Questo mi sta facendo impazzire ma mi ha tolto la zavorra di un senso di colpa. Un uomo speciale che è arrivato nel momento sbagliato, ma che mi ha abbandonato nel modo giusto.
Negli abbandoni ci sguazzo.
Sadicamante, quando una storia finisce, mi sembra quasi una normale continuazione, come se dalla vita mi aspettassi batoste, quasi dovessi espiare un senso di colpa recondito che mi porto dentro.
Ho amato disperatamente un uomo debole e pallido. E poi ho iniziato ad odiarlo. Ma quando lo vedo, ancora ho le farfalle nella pancia e di questo mi vergogno. Certi giorni la sua faccia ha il colore di un lontano ricordo, in altri mi tormenta ciò che sono stata con lui. E' come se un pò di me fosse diventato lui. Vorrei uccidere quella parte, mi impegno, ma non è facile. I ricordi mi attraversano senza chiedermi permesso. Ieri mi ha chiamato e io ho inventato una scusa, perchè non ho voglia di dirgli più nulla. Forse la sua porta è ancora aperta. A volta mi sembra sia finito tutto da 5 minuti. Ma è passato più di un anno, tutto si è tinto di ridicolo e a questo punto non avrebbe più senso varcare quella simbolica soglia.
Accipicchia quanto parlo..anzi quanto scrivo!!!! Che sonno!!!!

sabato 22 settembre 2007

Che felicità!!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo 2 lunghi mesi di attesa spasmodica e psicotica, ieri, la mia amichetta gabry mi ha dato la fantastica notizia: HO PASSATO TERZA PROVA DEL MALEDETTISSIMO ESAME DI STATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
si!!!!!!!!!!!
sI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ormai non ci speravo proprio più. Questa settimana ho anche lavorato tutte le sere pur di non pensarci. Giovedì sera, il sito della sapienza era fuori uso (come dal tronde tutto quello che fa parte della sapienza!!!). Venerdì mattina Gabri mi chiama. Ore 11. Sto ancora nel letto. Non ho il coraggio di rispondere...devo andare da sola ad accertare se sono stata segata.
Paura. Panico. Terrore. 38!!!!!! PROMOSSA!!!! NON CI POSSO CREDERE!!!!!!!
La terza prova consiste in un caso clinico. Ti presentano un povero disperato in poche righe, che nella maggioranza dei casi sta meglio di te. Quella maledetta mattina, il caso clinico ero proprio io. Il testo trattava di una povera fanciulla, madre di famiglia, che da un pò di tempo lamentava affaticamento, insonnia, perdita d'appetito e d'interessi e preoccupazioni duranta tutto l'arco della giornata che la causavano disagio significativo. Tutto ciò si era verificato dopo che il marito (gran figlio di buona donna!!!) aveva mandato in bancarotta la famiglia per colpa del giochetto d'azzardo. La povera disperata si era rimboccata le maniche e messa alacremente al lavoro ma...dietro l'angolo l'aspettava questa bastarda depressione.
La mia interpretazione del caso è stata degnamente apprezzata dalla mitica commissione. Secondo me (ed anche secondo la mia collega) si trattava non di un semplice Episodio Depressivo, ma di un Disturbo dell'Adattamento. Ora tutti si chiederanno: ma che lo conosce 'sto disturbo dell'adattamanto?????


I Disturbi dell.Adattamento (DA)
di Salvatore Di Salvo


Il DA è un disturbo nella maggior parte dei casi transitorio che compare in seguito ad uno o più
eventi o situazioni di stress psicosociali oggettivamente identificabili. E' caratterizzato da intensa
sofferenza soggettiva e compromissione della funzionalità lavorativa, relazionale e sociale. Il DSM-IV stabilisce che, per fare diagnosi di DA, esso deve avere un' insorgenza entro tre mesi dall' inizio dell'evento traumatico e una durata non superiore ai sei mesi.
L'interazione tra evento e reazione del soggetto è molto stretta nel DA. Eventi traumatici anche
rilevanti possono non produrre alcun effetto patogeno in certi soggetti, mentre eventi di vita
apparentemente modesti possono produrre sofferenza e un DA (e talvolta anche patologie più gravi) in altri.
Il problema della reazione individuale e del suo rapporto con l'evento è stato spesso oggetto di
attenzione. Ogni evento ha con sé una certa potenzialità di indurre una condizione di stress e nella civiltà occidentale ciò avviene più frequentemente in caso di separazioni affettive e divorzi, crisi finanziarie, problemi e cambiamenti sul lavoro, licenziamento e pensionamento, morte di persone care, nascita o allontanamento di un figlio, intervento chirurgico o malattia fisica, grave incidente.
Nell'età dello sviluppo comuni cause di DA sono difficoltà e insuccessi scolastici, separazioni e
divorzio dei genitori, cambiamenti nel rapporto con fratelli o genitori, morte di un nonno, inizio
della scuola, cambiamenti di classe o di scuola, cambiamenti nella vita di gruppo.
I DA diagnosticati dallo specialista psichiatra sono in numero minore rispetto a quelli che giungono all'osservazione del medico generico o non giungono affatto all'osservazione.
Per quanto riguarda la reazione individuale all'evento va sottolineato come l'elemento chiave per
tutti i DA sia l'incapacità del soggetto di affrontare e superare l'evento ed è questo, e non l'evento
in sé, la causa del disturbo.
Secondo l'approccio cognitivo sono vari i fattori che intervengono nella mediazione tra evento,
risposta del soggetto e conseguenze. Il principale è l'attribuzione di significato che il soggetto dà
all'evento. Tale processo è influenzato da esperienze precedenti nello stesso tipo di situazione, dal tipo di meccanismi individuali di difesa e modalità di affrontare lo stress, dal supporto sociale
disponibile, da altri eventi concomitanti. Ne possono conseguire impatti emozionali/affettivi diversi.
La percezione di un possibile significato di minaccia tende più spesso a generare reazioni d'ansia,
ma in altri casi possono essere depressive, aggressive con disturbi della condotta o disturbi fisici. La percezione di minaccia di perdita o un reale evento di perdita generano spesso un DA con umore depresso.
In sintesi, la possibile evoluzione di una reazione all'0evento in un DA clinico è mediata da vari
fattori interagenti. Il peso della reattività individuale è certamente importante rispetto alla gravità oggettiva dell'evento, in genere moderata.
L'esperienza clinica suggerisce che i fattori favorenti un maggior rischio di sviluppo di DA sono
costituiti da eventi o cambiamenti con elevato valore soggettivo (simbolico), da ridotte o
compromesse capacità di gestione dell.evento o crisi, da ridotto senso di controllo sulla situazione,
da percezione di perdita, da bassi livelli di supporto familiare e sociale, da altri eventi stressanti
negativi pregressi o concomitanti.

A questo punto mi chiedo, ma ce l'ho anche io Il disturbo dell'adattamanto visto che da un pò di tempo sono un sintomo che deambula?????

Che cavolo è l'adattamento?????

Perchè da Darwin in poi, la società ci è entrata così tanto in fissa????

Adattamento

Capacità dei viventi di modificare alcuni aspetti anatomici, fisiologici o comportamentali in modo da adeguarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali esterne.

Si considerano processi di adattamento sia le trasformazioni evolutive che si sono svolte in tempi geologici (adattamenti evolutivi), sia le modificazioni fisiologiche che riguardano un singolo individuo e che si verificano all'interno del suo ciclo vitale.

Sta suonando alla porta la mia mica Robi!!!!!!!!

mercoledì 5 settembre 2007

Come nutrire le piccole fragole.


CHE BELLISSIMO!!!!!









Il 18 agosto 2007 è nato Mattia figlio della mia carissima amica poliedrica Vero e del suo altrettanto poliedrico maritozzo. Tanti auguri!!!!!

Inoltre il 28 agosto è nata Augusta Maria, che vanta gia altezza e sembianze di una top model, fortunata erede di Marco e Manila!!!!!Piccole fragole crescono!!!!!!


COMINCIAMO DALLE FRAGLOLE.




Questo è il primo post del mio nuovo blog!!!! Stranamente emozionente!!! Questo sito è interamente dedicato a Fragola (la sottoscritta) e a tutti coloro che con lei vorranno comunicare (le fragole).


Perchè proprio questo nome idiota vi chiederete?!??Innanzitutto non è un nome idota, perchè le fragole sono frutti importantissimi.


I motivi del nome Fragola sono due: il primo (privatissimo) non si può dire. Il secondo è che, dopo un lungo periodo durante il quale sono stata triste come una pesca sciroppata, ora finalmente mi sono reincarnata in una fragola!!! Bellissimo, Vero?! Forse un pò sciroppata lo sono ancora. Ma!! Basta dire cretinate da ora inizierà il mio blog serio e compito. Spero vi piaccia. Bacetti


Tonicella





Ps. (comunicazione di servizio).
Spett. Gentilissimo Sign. Tommolini Alberto


Titolare blog "Pazzi e buini"




Quest'oggi, dopo 2 lunghe settimane di astinenza senza "L'internet", mi è capitato di ficcare il naso nel suo pietoso blog. Noto con piacere che ha cambiato la grafica ed ha inserito un interessantissimo sondaggio!!! La sollecito nuovamente a non copiarmi più. L'avevo già avvertita di non scopiazzare il mio fantastico blog, eppure: il sondaggio è copiato e la grafica a pois è quasi uguale. (Ha solo inserito pois quadrati!!!!). Si dia una regolata perchè la potrei denunciare per avermi rubato il copright. E poi si rilassi: il suo sito è una rottura di palle e nevrotico quanto lei.


Cordiali saluti.

Fragola a pois