Lasciar fluire lo stress e liberare le emozioni. I pensieri che corrono da soli e occhi da stropicciare, mentre la città fa ancora rumore. Abbandonarsi sotto le tiepide coperte, lentamente cadere, dimenticando il proprio peso specifico. Una cioccolata calda in una tazza viola che cerchia di marrone il giornale a terra. Mangiare nel letto: uno schifoso vizio per accidiosi. Le briciole nelle lenzuola e la buccia di banana lasciata cadere nei pressi del letto, tanto domani la raccoglierò. E poi i miei libri, ne leggo sempre due contemporaneamente, è più stimolante, non annoia. Col Signor Malaussène di Pennac le palpebre si appesantiscono, neanche la forza di spegnere l’abat-jour, mi abbandono tra le braccia di Morfeo. Sonno beato e miracoloso benvenuto!
martedì 29 aprile 2008
Ore 0:00.
Lasciar fluire lo stress e liberare le emozioni. I pensieri che corrono da soli e occhi da stropicciare, mentre la città fa ancora rumore. Abbandonarsi sotto le tiepide coperte, lentamente cadere, dimenticando il proprio peso specifico. Una cioccolata calda in una tazza viola che cerchia di marrone il giornale a terra. Mangiare nel letto: uno schifoso vizio per accidiosi. Le briciole nelle lenzuola e la buccia di banana lasciata cadere nei pressi del letto, tanto domani la raccoglierò. E poi i miei libri, ne leggo sempre due contemporaneamente, è più stimolante, non annoia. Col Signor Malaussène di Pennac le palpebre si appesantiscono, neanche la forza di spegnere l’abat-jour, mi abbandono tra le braccia di Morfeo. Sonno beato e miracoloso benvenuto!
giovedì 24 aprile 2008
Confessioni di un genio compreso.
(Vecchissimo post che non ho mai postato, ammazza quanto ero critica!!!).
Gabriele Muccino è considerato da tutti il regista rivelazione degli ultimi dieci anni. I suoi film sono carini, divertenti, ma non più spessi di "Incantesimo 9". Per me la cosa più azzeccata, che abbia mai scritto, è la pubblicità del Nescafè, col tizio che si svegliava a casa di sconosciuti dopo una festa.
Vera delusione la chiacchierata. Look da Pariolo-merda, travestito da poeta maledetto. Parla così male, che speri inizi a balbettare, affinché si capisca qualcosa. Non si rilassa, trasmette ansia intermittente, anzi è proprio un attacco di panico con baffetti e pizzetto.
Il bello arriva quando si parla della critica, sempre bastarda, (luogo abbastanza comune)…ma lui si paragona addirittura a Fellini nella Dolce vita (modesto al quadrato: non mi piace!).
E poi divagazioni infinite sulla cultura statunitense (ammesso che ce ne sia una). Infine commenta così la frase celebre sull’importanza dei sogni del film “La ricerca della felicità”:
“L’ho scritta insieme a Will (Smith, ndr) quella mattina!!!!!”.
Ma come??? Cavolo!!! Inventati un sogno, un viaggio in India, il nonno emigrante con le parabole. No! la morale del film è stata scritta dopo i ruttino della colazione del principe di Bel Air!!!
A questo punto la Bignardi scoppia quasi in lacrime.
Domanda sulla famiglia.
Risposta: "I miei genitori hanno difficoltà a gestire due figli ingombranti!!!!! (Facciano come la nonna di Leonardo della pubblicità che cucina le pappardelle!!!!!!!)" .
Segue un’analogia persecutoria tra successo ed ombre cinesi che ha capito solo lui.
Ricordi d’infanzia: stavo ore a guardare i piccioni. Ero ossessivo. Sì, perché Muccino, da signorino, abitava proprio davanti la mia ex casa romana e a pochi metri c’è una nota piazzetta, l’unica sfuggita alle strisce blu del comune di Roma. Perché? E’ così piena di piccioni che, per i regalini alla merda dei simpatici volatili, potresti non riconoscere la tua auto parcheggiata. L’intervista finisce. Squillo di Jopi.
Rimane un dubbio di fondo (anzi due): ci sarà un modo per fermare le mani che gesticolano????Non si sarà montato la testa Gabri!!?? Non è facile essere geni incompresi.
mercoledì 23 aprile 2008
Quando ci vuole, ci vuole.
Marcelo Bottaro.
Non pensarci.
martedì 22 aprile 2008
Grazie.
A volte torni sulla terra, ma questo mondo non sembra il tuo, come quando al bar chiedi la cedrata e nessuno ce l’ha, manco ti capisce il cameriere vietnamita; come quando davanti alla vetrina di Fendi dici che è tutto orrendo o come quando imbastisci un discorso con un vecchietto, ridi per minuti, mi prendi in giro e mi fai l’occhiolino. Allora capisco che, su questo mondo, a volte scendi, a volte mi ascolti e spesso entri anche nel mio.