sabato 22 settembre 2007

Che felicità!!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo 2 lunghi mesi di attesa spasmodica e psicotica, ieri, la mia amichetta gabry mi ha dato la fantastica notizia: HO PASSATO TERZA PROVA DEL MALEDETTISSIMO ESAME DI STATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
si!!!!!!!!!!!
sI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ormai non ci speravo proprio più. Questa settimana ho anche lavorato tutte le sere pur di non pensarci. Giovedì sera, il sito della sapienza era fuori uso (come dal tronde tutto quello che fa parte della sapienza!!!). Venerdì mattina Gabri mi chiama. Ore 11. Sto ancora nel letto. Non ho il coraggio di rispondere...devo andare da sola ad accertare se sono stata segata.
Paura. Panico. Terrore. 38!!!!!! PROMOSSA!!!! NON CI POSSO CREDERE!!!!!!!
La terza prova consiste in un caso clinico. Ti presentano un povero disperato in poche righe, che nella maggioranza dei casi sta meglio di te. Quella maledetta mattina, il caso clinico ero proprio io. Il testo trattava di una povera fanciulla, madre di famiglia, che da un pò di tempo lamentava affaticamento, insonnia, perdita d'appetito e d'interessi e preoccupazioni duranta tutto l'arco della giornata che la causavano disagio significativo. Tutto ciò si era verificato dopo che il marito (gran figlio di buona donna!!!) aveva mandato in bancarotta la famiglia per colpa del giochetto d'azzardo. La povera disperata si era rimboccata le maniche e messa alacremente al lavoro ma...dietro l'angolo l'aspettava questa bastarda depressione.
La mia interpretazione del caso è stata degnamente apprezzata dalla mitica commissione. Secondo me (ed anche secondo la mia collega) si trattava non di un semplice Episodio Depressivo, ma di un Disturbo dell'Adattamento. Ora tutti si chiederanno: ma che lo conosce 'sto disturbo dell'adattamanto?????


I Disturbi dell.Adattamento (DA)
di Salvatore Di Salvo


Il DA è un disturbo nella maggior parte dei casi transitorio che compare in seguito ad uno o più
eventi o situazioni di stress psicosociali oggettivamente identificabili. E' caratterizzato da intensa
sofferenza soggettiva e compromissione della funzionalità lavorativa, relazionale e sociale. Il DSM-IV stabilisce che, per fare diagnosi di DA, esso deve avere un' insorgenza entro tre mesi dall' inizio dell'evento traumatico e una durata non superiore ai sei mesi.
L'interazione tra evento e reazione del soggetto è molto stretta nel DA. Eventi traumatici anche
rilevanti possono non produrre alcun effetto patogeno in certi soggetti, mentre eventi di vita
apparentemente modesti possono produrre sofferenza e un DA (e talvolta anche patologie più gravi) in altri.
Il problema della reazione individuale e del suo rapporto con l'evento è stato spesso oggetto di
attenzione. Ogni evento ha con sé una certa potenzialità di indurre una condizione di stress e nella civiltà occidentale ciò avviene più frequentemente in caso di separazioni affettive e divorzi, crisi finanziarie, problemi e cambiamenti sul lavoro, licenziamento e pensionamento, morte di persone care, nascita o allontanamento di un figlio, intervento chirurgico o malattia fisica, grave incidente.
Nell'età dello sviluppo comuni cause di DA sono difficoltà e insuccessi scolastici, separazioni e
divorzio dei genitori, cambiamenti nel rapporto con fratelli o genitori, morte di un nonno, inizio
della scuola, cambiamenti di classe o di scuola, cambiamenti nella vita di gruppo.
I DA diagnosticati dallo specialista psichiatra sono in numero minore rispetto a quelli che giungono all'osservazione del medico generico o non giungono affatto all'osservazione.
Per quanto riguarda la reazione individuale all'evento va sottolineato come l'elemento chiave per
tutti i DA sia l'incapacità del soggetto di affrontare e superare l'evento ed è questo, e non l'evento
in sé, la causa del disturbo.
Secondo l'approccio cognitivo sono vari i fattori che intervengono nella mediazione tra evento,
risposta del soggetto e conseguenze. Il principale è l'attribuzione di significato che il soggetto dà
all'evento. Tale processo è influenzato da esperienze precedenti nello stesso tipo di situazione, dal tipo di meccanismi individuali di difesa e modalità di affrontare lo stress, dal supporto sociale
disponibile, da altri eventi concomitanti. Ne possono conseguire impatti emozionali/affettivi diversi.
La percezione di un possibile significato di minaccia tende più spesso a generare reazioni d'ansia,
ma in altri casi possono essere depressive, aggressive con disturbi della condotta o disturbi fisici. La percezione di minaccia di perdita o un reale evento di perdita generano spesso un DA con umore depresso.
In sintesi, la possibile evoluzione di una reazione all'0evento in un DA clinico è mediata da vari
fattori interagenti. Il peso della reattività individuale è certamente importante rispetto alla gravità oggettiva dell'evento, in genere moderata.
L'esperienza clinica suggerisce che i fattori favorenti un maggior rischio di sviluppo di DA sono
costituiti da eventi o cambiamenti con elevato valore soggettivo (simbolico), da ridotte o
compromesse capacità di gestione dell.evento o crisi, da ridotto senso di controllo sulla situazione,
da percezione di perdita, da bassi livelli di supporto familiare e sociale, da altri eventi stressanti
negativi pregressi o concomitanti.

A questo punto mi chiedo, ma ce l'ho anche io Il disturbo dell'adattamanto visto che da un pò di tempo sono un sintomo che deambula?????

Che cavolo è l'adattamento?????

Perchè da Darwin in poi, la società ci è entrata così tanto in fissa????

Adattamento

Capacità dei viventi di modificare alcuni aspetti anatomici, fisiologici o comportamentali in modo da adeguarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali esterne.

Si considerano processi di adattamento sia le trasformazioni evolutive che si sono svolte in tempi geologici (adattamenti evolutivi), sia le modificazioni fisiologiche che riguardano un singolo individuo e che si verificano all'interno del suo ciclo vitale.

Sta suonando alla porta la mia mica Robi!!!!!!!!

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