venerdì 28 settembre 2007

Alda Merini.


Le mie impronte digitali

prese in manicomio

hanno perseguitato le mie mani

come un rantolo che salisse la vena della vita,

quelle impronte digitali dannate

sono state registrate nel cielo

e vibrano insieme

ahimè

alle stelle dell'Orsa maggiore...

Spazio spazio, io voglio, tanto spazio

per dolcissima muovermi ferita:

voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza.

Spazio datemi

spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.


da "Vuoto d'amore"

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