
Le mie impronte digitali
prese in manicomio
hanno perseguitato le mie mani
come un rantolo che salisse la vena della vita,
quelle impronte digitali dannate
sono state registrate nel cielo
e vibrano insieme
ahimè
alle stelle dell'Orsa maggiore...
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza.
Spazio datemi
spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.
da "Vuoto d'amore"
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