mercoledì 21 maggio 2008

Cambiare.

Fame insolente di un digiuno cercato. Pensieri vorticosi bussano piano. Non so più pregare, mi nutro delle mie decrepite certezze. E' rosso questo delirio che sa di nostalgia, di sogni troppo lontani, di errori per i quali mi condanno e dai quali non so imparare. Sono maledettamente cambiata, sono una donna, sono troppo testarda. Ho annegato tutto il mio coraggio in una tristezza salata e vuota che mi trascino dietro e che sempre porterò in ogni felicità.
Ho guardato negli occhi questa città che amo, ma che non mi sembra più mia, fino ad annegare in questo pensiero.
Ho guardato negli occhi l'uomo che ho amato e ho provato solo vergogna per il dolore e per l'inutilità della nostra violenza, degli insulti e della passione, troppo grande, che abbiamo trasformato in rabbia. Ci sono persone che ami ed altre che, in fondo, riesci solo profondare ad odiare. Non so perdonare niente e nessuno e questo vale anche per me stessa.
Ho paura, ma ho ritrovato la forza. Una paura tiepida e insistente, che mi solletica il cuore e mi fa guardare negli occhi un uomo, incredibilmente vero, senza permettermi di amarlo. Penso insistentemente all'odio che mi porto dentro, come un vaso di Pandora. Non vale niente il male, ma è la droga degli uomini. Conta non odiare se stessi, anche se amarsi, del tutto, è in fondo solo follia.
Cerco una salvezza possibile, senza mettere a tacere i miei demoni. Annego il mio cuore nei soliti Martini.
Mi sto lentamente innamorando di me stessa, come un'adolescente narcisa che perde le sue ore davanti allo specchio e sto imparando ad avere 25 anni, a godere di questo, senza sprofondare sempre nelle ansie. Mi addormento col cuore fumante e con un pittoresco Avrai di Baglioni, fuori moda, ma piacevole e familiare come un ritorno a casa. Gustosamente scontato, incredibilmente sempre mi commuove.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai un grande dono:quello di saper scrivere,ovvero tu suoni una melodia speciale con la penna e soprattutto mi fai venir voglia di leggere, cosa a me ostica.
Hai a che fare con un povero ignorante ultimamente innamorato,ma dovrò scrivere almeno 8 volumi per farti capire come sono messo.Ah, è la prima volta che scrivo tanto,forse sarà il tuo irresistibile blog.
Parola (il tuo fratellino) questa sera mi ha dato l'addio,mi è dispiaciuto perchè è stato come lasciare un fratello.
Troverai sicuramente dei grandi orrori di ortografia,per il momento ti mando un grande abbraccio e prossimamente se riuscirò anche il resto della mia soppopera.kisses

Anonimo ha detto...

@sigi: il tuo commento mi ha proprio commosso! Sono a casa malata. Grazie dei complimenti ma non posso dire di saper scrivere, tantomeno potrei mai darti dell' ignorante; considera che sei uno dei pochi miei amici che riesce a lasciare un commento!!
Ma che bella cosa: ti sei innamorato! Non vedo l'ora di conoscere la fortunata!
Per quanto riguarda Parola, vedrai che ti verrà a trovare; non lo dà a vedere, ma ti è molto riconoscente per la fiducia che gli hai dimostrato.
A presto.