giovedì 24 aprile 2008

Confessioni di un genio compreso.

(Vecchissimo post che non ho mai postato, ammazza quanto ero critica!!!).


Venerdì sera. Mentre aspetto che Jopino passi a prendermi, mi pappo un po’ d’intervista barbarica, dell’anafrodisiaca Daria Bignardi, a quel gran geniaccio compreso di Gabriele Muccino.
Gabriele Muccino è considerato da tutti il regista rivelazione degli ultimi dieci anni. I suoi film sono carini, divertenti, ma non più spessi di "Incantesimo 9". Per me la cosa più azzeccata, che abbia mai scritto, è la pubblicità del Nescafè, col tizio che si svegliava a casa di sconosciuti dopo una festa.


Vera delusione la chiacchierata. Look da Pariolo-merda, travestito da poeta maledetto. Parla così male, che speri inizi a balbettare, affinché si capisca qualcosa. Non si rilassa, trasmette ansia intermittente, anzi è proprio un attacco di panico con baffetti e pizzetto.
Il bello arriva quando si parla della critica, sempre bastarda, (luogo abbastanza comune)…ma lui si paragona addirittura a Fellini nella Dolce vita (modesto al quadrato: non mi piace!).
E poi divagazioni infinite sulla cultura statunitense (ammesso che ce ne sia una). Infine commenta così la frase celebre sull’importanza dei sogni del film “La ricerca della felicità”:
L’ho scritta insieme a Will (Smith, ndr) quella mattina!!!!!”.
Ma come??? Cavolo!!! Inventati un sogno, un viaggio in India, il nonno emigrante con le parabole. No! la morale del film è stata scritta dopo i ruttino della colazione del principe di Bel Air!!!
A questo punto la Bignardi scoppia quasi in lacrime.
Domanda sulla famiglia.
Risposta: "I miei genitori hanno difficoltà a gestire due figli ingombranti!!!!! (Facciano come la nonna di Leonardo della pubblicità che cucina le pappardelle!!!!!!!)" .

Segue un’analogia persecutoria tra successo ed ombre cinesi che ha capito solo lui.
Ricordi d’infanzia: stavo ore a guardare i piccioni. Ero ossessivo. Sì, perché Muccino, da signorino, abitava proprio davanti la mia ex casa romana e a pochi metri c’è una nota piazzetta, l’unica sfuggita alle strisce blu del comune di Roma. Perché? E’ così piena di piccioni che, per i regalini alla merda dei simpatici volatili, potresti non riconoscere la tua auto parcheggiata. L’intervista finisce. Squillo di Jopi.
Rimane un dubbio di fondo (anzi due): ci sarà un modo per fermare le mani che gesticolano????Non si sarà montato la testa Gabri!!?? Non è facile essere geni incompresi.

2 commenti:

Chit ha detto...

Se ben ricordo le mani gesticolanti sono segno di chi è non è sicurissimo di se stesso. Forse sta prendendo coscienza delle sue opere e comincia non trovare più giustificazioni credibili. Può essere?...

Un abbraccio e buon inizio settimana

Anonimo ha detto...

A me è piaciuto tanto "La ricerca della felicità" e avevo immaginato fosse ispirata a chissàchè, mah