mercoledì 27 febbraio 2008

Gorgia Leontini for president.


Vi giro una mail del mio grande amichetto Gorgia, che da tempo non vedo (vergogna), data la sua naturale attitudine all'eremitismo interrotto solo da viaggi spirituali.
Trovo assurdo, anche io, che dopo 4o anni dalle battaglie femministe, qualcuno voglia tornare ad un sistema di diritti pressoché medioevale.
Caro Veltroni, caro
Bertinotti, cari dirigenti del centro-sinistra tutti, ora basta!
L'offensiva clericale contro le donne - spesso vera e propria crociata bigotta - ha
raggiunto livelli intollerabili. Ma egualmente intollerabile appare la mancanza
di reazione dello schieramento politico di centro-sinistra, che troppo spesso è
addirittura condiscendenza. Con l'oscena proposta di moratoria dell'aborto, che
tratta le donne da assassine e boia, e la recente ingiunzione a rianimare i
feti ultra prematuri, anche contro la volontà della madre (malgrado la quasi
certezza di menomazioni gravissime), i corpi delle donne sono tornati ad essere
"cose", terreno di scontro per il fanatismo religioso, oggetti sui quali
esercitare potere. Lo scorso 24 novembre centomila donne - completamente
autorganizzate - hanno riempito le strade di Roma, per denunciare la
violenza sulle donne di una cultura patriarcale, dura a morire.
Queste aggressioni clericali e bigotte sono le ultime e più subdole forme della stessa
violenza, mascherate dietro l´arroganza ipocrita di "difendere la vita". Perciò
non basta più, cari dirigenti del centro-sinistra, limitarsi a dire che la
legge 194 non si tocca: essa è già nei fatti messa in discussione. Pretendiamo
da voi una presa di posizione chiara e inequivocabile, che condanni senza mezzi
termini tutti i tentativi - da qualunque pulpito provengano - di mettere a
rischio l'autodeterminazione delle donne, faticosamente conquistata: il nostro
diritto a dire la prima e l´ultima parola sul nostro corpo e sulle nostre
gravidanze. Esigiamo perciò che i vostri programmi (per essere anche nostri)
siano espliciti: se di una revisione ha bisogno la 194 è quella di eliminare
l'obiezione di coscienza, che sempre più spesso impedisce nei fatti di
esercitare il nostro diritto; va resa immediatamente disponibile in tutta Italia la pillola abortiva (RU 486), perché a un dramma non debba aggiungersi una ormai evitabile sofferenza; va reso semplice e veloce l'accesso alla pillola del giorno dopo, insieme a serie campagne di contraccezione fin dalle scuole medie; va introdotto l'insegnamento dell'educazione sessuale fin dalle elementari; vanno realizzati programmi culturali e sociali di sostegno alle donne immigrate, e rafforzate le norme e i servizi a tutela della maternità (nel quadro di una politica capace di sradicare la piaga della precarietà del lavoro). Questi sono per noi valori non negoziabili, sui quali non siamo più disposte a compromessi.
PRIME FIRMATARIE:
Simona Argentieri
Natalia Aspesi
Adriana Cavarero
Cristina Comencini
Isabella Ferrari
Sabina Guzzanti
Margherita Hack
Fiorella Mannoia
Dacia Maraini
Alda Merini
Valeria Parrella
Lidia Ravera
Rossana Rossanda
Elisabetta Visalberghi.
Per sottoscrivere la
lettera-appello:

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