martedì 19 agosto 2008

L'estate sta finendo.


C'è sempre qualcosa di magico e allo stesso tempo straziante nelle estati della riviera. La voglia di lasciare lo smog, lo stress e il telefono di chi ti cerca per ricordarti le noie, ti consegnano a lei.
Solo lei. Sfacciatamente calda, assolutamente poco raffinata, disinvolta come una squillo, l'estate, arriva puntuale e ti risucchia nel suo loop vuoto e massacrante. Orde di uomini senzastrada che non vogliono invecchiare mai, il relativismo culturale di una generazione di goderecci, i Bagni Andrea, la musica terribilmente revival (sempre la stessa), gli amici dell'infanzia che cambiano pettinatura, ma che rimangono sempre gli stessi e la voglia di lasciar andare una celeste nostalgia.
Ogni anno la stessa storia, ogni anno prometti a te stesso che non rifarai le stesse cose. E poi invece ci ricaschi.
L'abbronzatura come religione, al mare nelle ore sconsigliate, fare pranzo con lo stesso cappuccino che hai bevuto all'alba, i Franz Ferdinand dall'mp3 ai timpani, 'che si fa stasera', maracaibo- mare a forza nove, odiare il gin, la voglia d'innamorarsi, lo champagne sembra sapone e le bugie che odorano di rum dette al primo che incontri. Impazzire a tempo determinato.
Solo un sapore di sale rimane in valigia, tornando tra il rumore e lo smog; un gusto un po' amaro di cose perdute. Beh, una cosa rimane davvero, l'affetto vero degli amici veri, che rimangono sempre, quando ridi o piangi, che ti amano anche quando ti odiano e che diventano un po' la tua famiglia.

4 commenti:

Chit ha detto...

Gli Amici, quelli VERI, sono parte della famiglia!? ;-)

Anonimo ha detto...

la maglia.

Monica ha detto...

@tulipano: Tana! Lo so che sei tu, firmati almeno!!!!
Se sento ancora parlare di maglia, magliae, magliorum faccio una strade di imbecilli!!!

Anonimo ha detto...

Stanato.ora lascio il nome.ciao